Next Advertising Era - Privacy Sandbox: Protected Audience API
Che cos'é Chrome Site Suggested Ads, come funziona, che cosa ci riserva il futuro dell'advertising? Seconda puntata della Next Advertising Era
Google Chrome è l’ultimo browser a supportare i 3rdparty cookie tecnologia alla base di tutta l’infrastruttura di advertising moderna, ma anche tecnologia non orientata alla protezione della privacy dell’utente. L’azienda di Mountain View per tanti motivi deve aspettare prima di seguire gli altri browser nel cancellare i 3rdparty cookie. Inoltre deve proporre e supportare tecnologie alternative che preservino l’advertising moderno altrimenti l’antitrust potrebbe bloccare gli sviluppi del browser della grande G volti ad eliminare i 3rdparty cookie.
Privacy Sandbox come sappiamo raccoglie tutte le proposte di Google per la Next Advertising Era, Protected Audience sono a mio parere la tecnologia più affascinate e complicata nata con l’obiettivo di permettere ancora il remarketing ( tecnologia che permette di proporre pubblicità agli utenti che hanno visitato il sito dell’advertiser in base alle azioni fatte dagli stessi).
Questa è a seconda puntata di Next Advertising Era, qua puoi leggere l’approfondimento su Google Topic API
Come funziona Site Suggest Ads?
Site Suggest Ads è l’incarnazione in Chrome di Protected Audience API (precedentemente denominate Fledge API). Il funzionamento è semplice: mentre l’utente naviga un sito è possibile da parte del proprietario, o di una terza parte autorizzata, inserire il browser all’interno di un Interest Group chiamando la funzione: navigator.joinAdInterestGroup()
. UnInterest Group può essere definito come l’interesse espresso da un utente in base alla sua navigazione od a dati in mano al gestore del sito o alla terza parte autorizzata.
Quando il browser arriverà sul sito di un publisher quest’ultimo può chiamare la funzione navigator.runAdAuction()
per chiedere al browser gli interest group autorizzati a partecipare all’asta del programmatic advertising. Ogni interest group autorizzato dovrà restituire il bid con cui è disposto a partecipare all’asta.
Nella funzione joinAdInterestGroup devono essere indicati alcuni parametri
Nome (obbligatorio) del interest group: per esempio, ‘motociclette naked’
Proprietario (obbligatorio) dell’interest group: per esempio https://dsp.example
Informazioni di configurazione (opzionale) per permettere al browser di recuperare ad code, bidding code, realtime data nel momento in cui il proprietario del interest group è invitato in un’asta. Esse sono informazioni aggiuntive che permettono di determinare al proprietario del interest group se vuole partecipare all’asta e con quale bid.
Quali sono le grandi differenze con i metodi di remarketing/targeting attuali?
La differenza più grande è sicuramente nella gestione delle liste di remarketing. Oggi sono vere e proprie liste di utenti: analizziamo quali sono i comportamenti interessanti per gli utenti e di seguito attiviamo una lista di remarketing su tali utenti. In 24H solitamente la lista è popolata e pronta all’uso. In futuro non sarà più così: sarà necessario pianificare con anticipo quali sono i comportamenti utente interessanti per poi attivare il codice al momento della navigazione: i browser verranno popolati con l’interest group solo da quel momento in poi e non si potrà selezionare gli utenti che hanno precedentemente completato l’azione per interessante.
Un cambio di paradigma che rende sempre più importante lavorare sulla data strategy con precisione perché ogni attività dovrà essere pianificata con anticipo in modo da avere i dati a disposizione per l’attivazione.
Protected Audience API era nata per abilitare il remarketing in assenza di 3rdparty cookie, ma ha guadagnato funzionalità che l’hanno resa in grado di coprire diversi business case e supportare diversi tipi di interest group owner. Ho cercato di riassumere i dettagli nella tabella sottostante.
Protected Audience API potrebbe diventare la soluzione privacy oriented per gestire quei segmenti che vanno al di là della tassonomia IAB o della Tassonomia di Topics API, mantenendo anche vivo il mercato del dato, ma in un ambiente che rispetta maggiormente la privacy dell’utente.
Perché ho usato l’avverbio maggiormente? La tecnologia è ai suoi albori e sicuramente se si affermerà sul mercato verrano scoperti punti deboli che potrebbero rivelare informazioni dell’utente che dovranno essere corretti. Sicuramente il team di sviluppo ed il gruppo di lavoro stanno lavorando alacremente per rendere il tutto il più sicuro possibile.
Altri browser supporteranno questa tecnologia?
Microsoft Edge potrebbe essere il primo:l’azienda di Redmond è sempre stata molto attiva nel definire le funzionalità delle API, dopo l’acquisizione di Xandr sono due i team attivi su questo orizonte
Mozilla Firefox potrebbe seguire. Apple credo che starà alla porta, ma il team di Safari è molto attivo su github ad individuare possibili problemi privacy orented delle diverse proposte tecnologiche.
Cosa Cambia per gli advertiser? Come sempre poco o nulla. Le nuove audience saranno disponibili e saranno i vendor Ad Tech a preoccuparsi di renderle disponibili e testarle, il passaggio potrebbe essere quasi indolore. Nel primo quarter del 2024 avremo i risultati dei primi test e probabilmente le prime implementazioni disponibili per l’utente finale.