Da Committenti Passivi a Partner Strategici
Negli articoli precedenti abbiamo visto la differenza cruciale tra correlazione e causalità e i rischi concreti di un'analisi MMM imprecisa o mal interpretata – dal budget sprecato alle decisioni strategiche errate. La buona notizia? Potete influenzare significativamente la qualità e l'affidabilità di queste analisi.
Non dovete diventare esperti di econometria o statistica. Il vostro ruolo è diverso: evolvere da semplici committenti a partner strategici informati ed esigenti nel processo di modeling. Come? Sapendo cosa chiedere, cosa pretendere e quali sono gli elementi che distinguono un'analisi MMM superficiale da una realmente utile per guidare il business. Vediamo i punti chiave.
Il Vostro Input è Fondamentale: L'Importanza del Contesto di Business
Un errore comune è pensare che l'MMM sia un processo puramente tecnico che parte dai dati grezzi. Niente di più sbagliato. Un modello efficace non può nascere nel vuoto; deve essere radicato nella vostra realtà operativa e strategica.
Il vostro input, la vostra conoscenza del mercato e le vostre ipotesi di business sono fondamentali prima ancora che l'analisi inizi. Pensate che un modello possa funzionare senza sapere:
Quali sono state le vostre priorità strategiche in passato?
Ci sono stati lanci di prodotto importanti, cambi di prezzo o modifiche alla distribuzione?
Quali grandi campagne o azioni dei competitor avete osservato?
Fornire questo contesto è come dare le coordinate giuste a un navigatore prima di partire. Senza di esso, il modello rischia di interpretare male i segnali nei dati.
Cosa pretendere: Assicuratevi che ci sia una fase preliminare di allineamento strategico in cui condividete ipotesi, eventi chiave e obiettivi con chi realizzerà l'analisi. Il modello deve riflettere il vostro business, non essere un esercizio statistico astratto.
Come l'MMM Cerca di Isolare l'Impatto (Spiegazione Semplice)
Abbiamo detto che l'MMM tenta di stimare la causalità. Ma come ci prova, in termini semplici? Usa tecniche statistiche per "controllare" l'effetto delle diverse variabili. Immaginate che voglia stimare l'impatto della spesa TV sulle vendite. Il modello cercherà di farlo tenendo conto statisticamente dell'effetto concomitante di altri fattori noti, come:
La stagionalità (es. il picco natalizio).
Le promozioni attive nello stesso periodo.
La spesa pubblicitaria dei competitor (se disponibile).
Eventuali trend di mercato generali.
È un tentativo di "pulire" il segnale della vostra attività dal "rumore" di fondo, basandosi sui pattern e le correlazioni osservate nei dati storici.
I Limiti Chiave: Capire questo processo aiuta anche a comprenderne i limiti.
Il modello può controllare solo ciò che misura. Se un fattore importante non è nei dati (es. un passaparola virale improvviso), il suo effetto potrebbe essere attribuito erroneamente a qualcos'altro.
Le relazioni osservate nel passato potrebbero non valere in futuro. Il mercato si evolve, i consumatori cambiano, no? Un MMM è una fotografia del passato, non una previsione certa.

La Qualità e Completezza dei Dati è Strategica
Questo ci riporta a un punto cruciale già sfiorato: la qualità dei dati non è un dettaglio tecnico, è un prerequisito strategico. Ricordate l'Errore #3: "Garbage In, Garbage Out". Potete avere il modello statisticamente più avanzato del mondo, ma se si basa su dati scadenti, i risultati saranno inaffidabili.
Non bastano i dati di investimento marketing. Per funzionare bene, un MMM ha bisogno di un quadro informativo ricco:
Vendite: Accurate, alla giusta granularità (settimanale? giornaliera?) e distinte (volume/valore).
Prezzi: Storico delle vostre variazioni di prezzo e, se possibile, di quelle dei competitor.
Distribuzione: Cambiamenti nella copertura geografica o nei canali di vendita.
Attività dei Competitor: Stime della loro spesa media, lanci importanti.
Investimenti Marketing Completi: Online e offline, tracciati correttamente.
Fattori Macro: Indicatori economici rilevanti, eventi particolari.
Cosa pretendere: Trattate la raccolta e la validazione dei dati come un'attività strategica. Chiedete al vostro team/agenzia: "Come è stata verificata la qualità e la completezza di questi dati? Quali fonti sono state utilizzate?". Investire in dati migliori è investire in decisioni migliori.
Oltre il Singolo Numero (ROI): Valutare la Robustezza del Modello
Spesso l'output principale di un MMM è una serie di ROI per canale. Ma fermarsi qui è riduttivo e potenzialmente fuorviante. Un singolo numero non dice tutta la storia. Per valutare la reale affidabilità delle stime, dovete pretendere di più:
Stabilità: I risultati cambiano drasticamente se si modifica leggermente il periodo di analisi (es. togliendo le ultime 4 settimane)? Risultati molto instabili indicano un modello poco affidabile.
Plausibilità (Business Sense): I risultati hanno senso rispetto alla vostra esperienza di mercato? Se un canale storicamente secondario ottiene un ROI esorbitante o un canale chiave risulta dannoso, bisogna capire perché. Il modello sfida la logica o la vostra logica ha bisogno di un aggiornamento basato sui dati? Serve approfondire.
Intervalli di Confidenza (Range di Incertezza): Nessuna stima statistica è perfetta. Chiedete qual è il margine di errore o l'intervallo di confidenza attorno al ROI stimato. Un ROI del 150% è impressionante, ma se l'intervallo di confidenza va da -50% a +350%, significa che il modello è molto incerto su quel numero. Meno incertezza (un intervallo più stretto) significa maggiore affidabilità.
Diagnostica del Modello (Controllo Qualità): Senza entrare nei tecnicismi, chiedete conferma che siano stati eseguiti i controlli standard per verificare la "salute statistica" del modello. È una forma di due diligence interna.
Takeaway per il Leader & Checklist di Domande Essenziali
Chiedere queste cose non vi trasforma in statistici, ma in committenti strategici che pretendono trasparenza e rigore. Il vostro obiettivo è capire se potete fidarvi delle indicazioni del modello per prendere decisioni importanti.
Ecco una checklist di domande essenziali da porre al vostro team o agenzia quando discutete i risultati di un MMM:
"Quali ipotesi di business chiave sono state inserite nel modello prima di avviarlo?"
"Quali dati esterni (competitor, macroeconomici, ecc.) state utilizzando e come ne avete validato l'accuratezza?"
"Come è stata assicurata la qualità e la completezza dei nostri dati interni (vendite, investimenti, prezzi)?"
"Quanto sono stabili questi risultati? Avete provato a variare leggermente il periodo di analisi?"
"Qual è il margine di incertezza (es. intervallo di confidenza) attorno a queste stime di ROI? Possiamo ritenerle affidabili?"
"Avete eseguito i controlli diagnostici standard per validare la robustezza statistica del modello?"
Queste domande vi aiuteranno a "illuminare" la black box e a costruire maggiore fiducia (o a identificare aree critiche) nei risultati che vi vengono presentati.
Ma anche un MMM robusto e ben costruito si basa su dati passati. Come possiamo essere sicuri che le sue indicazioni siano valide oggi e misurare l'impatto reale delle nostre azioni future? Ne parleremo nell'ultimo articolo, introducendo la validazione esterna e il concetto chiave di incrementalità.
Link Utili
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